ISOLA B01   | 2015

Tradurre in parole l’immagine è intuire, immaginare il percorso dello sguardo che scatta, è restituirlo, non nella sua purezza, ma come traccia vivente perchè parli in una nuova lingua…

Urtata colpita da corpi che mi cadono addosso, che mi si impongono al contatto con la loro carne, cerco rifugio nei suoni metallici di una radio.cullata dalle voci.

Tutto sembra combaciare: il mio silenzio affollato di solitudine e il mondo che si racconta.
Mi sento piena mentre la luce immobile mi fissa.

Onde sonore si aprono sempre più forti, passano come parole straniere; cade ogni filtro e i miei occhi si rintanano,
seguendo il mio corpo accecato.

Nulla resta se non lo spazio desertico.

Giovanna Senatore
Docente di filosofia